Evidenze autoptiche su polmone affetto da SARS-CoV-2
- 04, 08, 2022
Due anni di COVID: le evidenze autoptiche sul polmone affetto da infezione da SARS-CoV-2
I polmoni sono il target primario del danno tissutale da COVID-19 e per questo i rilievi polmonari post-mortem forniscono un insight cruciale per comprendere la fisiopatologia delle forme più severe.
A distanza di 2 anni dall’inizio della pandemia da SARS-CoV-2, una recentissima review pubblicata su The Lancet: Respiratory Medicine affronta il tema, spaziando dai reperti istologici di base fino alle più moderne tecnologie digitali, dimostrando ancora una volta come la patologia forense possa fornire un contributo determinante per l’avanzamento dei percorsi di cura dei pazienti (Milross L et al. Post-mortem lung tissue: the fossil record of the pathophysiology and immunopathology of severe COVID-19. Lancet Respir Med 2022;10: 95–106).
La COVID-19 è una malattia multi-sistemica, ma nella maggior parte dei casi il sistema respiratorio è il target virale primario e quello che più è danneggiato dalla malattia nelle fasi avanzate.
L’accumulo di evidenze ha portato a descrivere la COVID-19 come una patologia bifasica, con la seconda fase di malattia determinata da una risposta immunopatologica sistemica.
Nel corso dell’attuale pandemia, le evidenze accumulate hanno documentato l’eterogeneità del “polmone da COVID”, ma tre quadri principali sono emersi quale espressione di distinti processi patologici a carico dell’apparato respiratorio:
- fenotipo classico, caratterizzato da un progressivo danno alveolare diffuso;
- quadro di broncopolmonite, quale risultato di una sovrainfezione secondaria;
- grave deterioramento tissutale da complicanze trombotiche.
Questi fenotipi non solo mutualmente esclusivi ma spesso di sovrappongono.
Al netto dei dati obiettivi, tuttavia, il meccanismo patologico della malattia non è stato ancora completamente chiarito. Molto di ciò che sappiamo deriva dai rilievi autoptici circa le manifestazioni polmonari ed extra-polmonari dell’infezione da SARS-CoV-2.
Infatti, l’analisi dei campioni tissutali polmonari raccolti durante l’autopsia fornisce un’istantanea che non ha eguali sul danno tissutale al momento della morte. (continua)