Cassazione/ La guardia medica deve disporre accertamenti …
- 10, 07, 2021
SENTENZE
Cassazione/ La guardia medica deve disporre accertamenti diagnostici se i sintomi sono persistenti
Dinanzi ad una sintomatologia compatibile con più patologie, il Medico «non deve limitarsi a suggerire al paziente ulteriori accertamenti diagnostici ma deve disporli egli stesso, a pena di responsabilità in caso di dimissioni e conseguente morte del paziente». Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 19372 del 2021, che ha confermato la pronuncia con cui la Corte d’Appello di Caltanissetta, in riforma della decisione di primo grado, aveva condannato un sanitario della guardia medica e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta a risarcire i danni patiti dagli eredi di un paziente deceduto per dissecazione dell’aorta intervenuta poco dopo che il paziente era stato dimesso con diagnosi «stato d’ansia da stress» e con la prescrizione di «effettuare un elettrocardiogramma in caso di persistenza del dolore toracico».
La sentenza della Corte di Cassazione
Diversamente da quanto sostenuto dalla difesa dei ricorrenti («il medico non avrebbe potuto diagnosticare la dissecazione aortica con un misuratore della pressione, un fonendoscopio e qualche altro strumento che aveva a disposizione»), il Supremo Collegio ha condiviso la conclusione a cui era pervenuta la Corte territoriale, a seguito delle risultanze della perizia medico legale: «se si fosse pervenuti ad una tempestiva diagnosi, sarebbe stato possibile procedere ad un opportuno trattamento chirurgico con buone possibilità di sopravvivenza». Motivo per quale «sussisteva [l’] incidenza della condotta colposa del medico nella determinazione della morte del paziente». In altri termini il medico, in ragione dei sintomi accusati dal paziente («dolore sordo e oppressivo, come di mancanza d’aria») e del quadro anamnestico («giovane, di 43 anni, esente da patologie di qualunque organo od apparato, con un elemento di rischio costituito dal fumo»), avrebbe dovuto proseguire l’iter diagnostico, mediante una «diagnosi differenziale circa la natura del dolore toracico» e quindi avviare il paziente «presso qualsiasi struttura sanitaria in grado di effettuare esami di primo grado o secondo livello» anziché limitarsi a prescrivere un elettrocardiogramma. (continua)
Cassazione-civile-sentenza-19372-2021
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