Covid: lockdown neutralizza l’influenza del clima su contagi
- 12, 23, 2020
(ANSA) – ROMA, 22 DIC – I lockdown sono sempre efficaci nel ridurre i contagi da Covid-19, anche in presenza di fattori climatici (come temperatura e umidità) che potrebbero invece favorirne la diffusione. Lo dimostra uno studio condotto su scala globale dai ricercatori dell’Università Statale di Milano e pubblicato sulla rivista ‘Science of the Total Environment‘. I ricercatori, Francesco Ficetola e Diego Rubolini, hanno sfruttato il database della Johns Hopkins University con i casi giornalieri di Covid confermati nel mondo per misurare come il tasso di crescita giornaliero dei contagi è variato nel tempo nelle diverse aree del mondo. Questo dato è stato poi messo in relazione con alcuni fattori ambientali (come inquinamento atmosferico, temperatura e umidità medie dei mesi dell’epidemia) e con la severità delle misure di contenimento in atto (quali lockdown e altre restrizioni). Dai risultati è emerso che nei primi mesi del 2020 la variazione del tasso di crescita di Covid-19 tra nazioni era fortemente associata a temperatura e umidità. In particolare, l’epidemia cresceva più rapidamente a temperature medie di circa cinque gradi e umidità medio-bassa. Viceversa, in climi molto caldi e umidi, caratteristici di alcune zone tropicali, l’epidemia sembrava diffondersi più lentamente. La diffusione inoltre era anche più rapida nelle aree con maggiore inquinamento atmosferico da polveri sottili. Nel tempo, però, la situazione è cambiata: i diversi Paesi del mondo hanno reagito in modo via via più stringente, mettendo in atto strategie di gestione che hanno rallentato con successo la diffusione dell’epidemia. In pratica, i lockdown della scorsa primavera sono risultati efficienti in tutto il mondo, indipendente dal clima. Tanto più si allentano le strategie di contenimento, tanto più le condizioni climatiche influenzano la diffusione della malattia.