DANNO MORALE 😟
- 08, 25, 2021
Il danno morale è quel danno che il soggetto patisce interiormente come conseguenza di un fatto, attiene alla sfera esclusivamente personale del danneggiato, alla sua sensibilità emotiva e costituisce danno non patrimoniale autonomo.
1. Cos’è il danno morale
Il Codice Civile descrive il danno morale come quella sofferenza patita dal soggetto in seguito ad un evento o un comportamento che procura il danno (art. 2059 c.c.). Un esempio di danno morale è il patema d’animo, la sofferenza interiore e il turbamento psichico che una persona può subire a seguito di lesioni fisiche o psicologiche.
Questo rientra in quella categoria di danno non patrimoniale che comprende anche il danno biologico e il danno esistenziale.
Con la sentenza 16197/2015, la Cassazione ha stabilito l’esistenza autonoma del danno morale, non collegata a quello biologico. In particolare, il danno morale e il danno biologico vanno liquidati autonomamente.
2. Risarcimento e onere della prova del danno morale
Il risarcimento del danno morale è lo strumento attraverso il quale una persona, danneggiata, riceve una somma di denaro come forma di compensazione per la propria sofferenza interiore soggettiva, causata da un evento di cui non è responsabile, a risarcire il danno dovrà essere quel soggetto riconosciuto colpevole del fatto illecito.
Proprio per la sua natura soggettiva il danno morale è difficilmente quantificabile in termini economici, spetterà, infatti, al giudice stabilire l’entità del risarcimento dello stesso.
Nella sua valutazione, il giudice deve tener conto delle sofferenze che il soggetto ha patito, della gravità dell’illecito e di tutti gli altri elementi che compongono la fattispecie.
La Cassazione ha anche stabilito che, per qualsiasi tipo di danno non patrimoniale, l’onere della prova spetta alla vittima, che avrà il compito di dimostrare l’esistenza del fatto o comportamento illecito. Al fine di poter riconoscere l’esistenza di un danno morale è necessario, quindi, che le prove presentate dal soggetto siano in grado di determinare l’effettiva presenza di una sofferenza causata dalle lesioni subite. Quindi occorre dimostrare il nesso causale tra comportamento lesivo e sofferenza patita. (continua)