Donne ai vertici, solo la legge garantisce la parità 🤐
- 02, 01, 2022
LAVORO E PROFESSIONE
Donne ai vertici, solo la legge garantisce la parità
In occasione della elezione del Presidente della Repubblica è sorto un acceso dibattito sul fatto che questa volta avrebbe dovuto essere eletta una donna: questa vicenda, con il suo pessimo esito, è una occasione per fare alcuni rilievi di carattere generale sulla presenza femminile nella vita pubblica del nostro Paese. Cominciamo con la Magistratura che ormai ha un organico in maggioranza di donne e dove abbiamo visto una donna Presidente della Corte Costituzionale; ma il Csm tra i suoi 27 membri annovera soltanto 7 donne. A partire dal 2000 sono entrate molte donne nelle Forze armate e nelle Forze dell’ordine; sono, infatti, in attività numerosi Prefetti (40) e Questori (39) donna ma non risulta esserci un solo Generale nelle quattro Armi e le quattro Generalesse dei Carabinieri provengono dal Corpo forestale e dalla Polizia di Stato. Non molto diverso è lo scenario delle Università, laddove su 84 Atenei si contano come Rettori 79 uomini e 5 donne. Sempre in ambito universitario, tra i 57.000 Docenti è presente il 39% di donne ma, se si rileva la percentuale tra i Professori Ordinari, il numero scende al 25%. Dal dopoguerra abbiamo avuto Ministri donne (poche, in verità). Tuttavia i 30 Presidenti del Consiglio e i 12 Presidenti della Repubblica sono stati sempre uomini. Addirittura ai tempi della monarchia in Italia vigeva la legge Salica che avrebbe impedito al popolo italiano di avere una regina come Vittoria o Elisabetta. Forte è stata la spinta, come si diceva, per la elezione di una donna al Quirinale ma non va dimenticato che quando sono stati scelti i Grandi Elettori regionali, su 58 delegati le donne sono state cinque soltanto.
Nel tempo sono state approvate decine di leggi per la parità uomo/donna e per la promozione delle cosiddette quote rosa ma lo stato generale del nostro Paese sul tema non è all’avanguardia in Europa tanto che nella classifica dell’apposito Indice elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) attualmente l’Italia è al 14° posto nella classifica dei Paesi UE-27; infatti, in questo indice calcolato nel 2020 l’Italia ha ottenuto un punteggio di 63,5 su 100 e tale risultato è inferiore alla media dell’Ue di 4,4 punti. La situazione delle donne ai vertici della politica e dei contesti economico-sociali è stata oggetto di una articolata dialettica su “La Repubblica” tra Luca Ricolfi, Elena Stancanelli e Francesca Izzo che hanno dibattuto in modo molto stimolante sul ruolo e le colpe della sinistra in relazione alla scarsità di donne al potere.
E nella sanità pubblica come è attualmente la situazione della presenza femminile? (continua)
C_17_pubblicazioni_3164_2_alleg