Donne che volevano solo vivere una favola …

… E che invece hanno incontrato l’orco

Sarah Scazzi, Elena Ceste, Yara Gambirasio, Roberta Ragusa, Desirée Mariottini, Pamela Mastropietro. Tutti conosciamo i nomi di queste vittime di femminicidio. Purtroppo, questo gruppo di donne ammazzate (e diventate loro malgrado protagoniste di celebri casi di cronaca) rappresenta solo la punta dell’iceberg. Esiste infatti un sommerso enorme e sconvolgente, fatto di donne che ogni giorno perdono la vita in Italia, vittime di cieca violenza ma anche di stereotipi, loro sì, duri a morire.

Proprio in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donneDe Agostini pubblica Favole da incubo. Dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora. Scritto a quattro mani dalla criminologa Roberta Bruzzone e dalla curatrice del sito In Quanto Donna Emanuela Valente, questo libro parte dalle favole più conosciute, come Biancaneve e Cappuccetto Rosso, per andare a smascherare gli stereotipi sessisti di matrice patriarcale che sono ancora molto radicati nella nostra cultura. E, perciò, alla base di questi delitti. Il volume analizza alcuni femminicidi entrati nell’immaginario collettivo, come quello delle già citate Elena Ceste e Roberta Ragusa, e altri meno conosciuti. Ecco alcune vittime “dimenticate” ricordate nel libro. ( continua … PURTROPPO! )