Il 2 novembre ha aperto al pubblico il MUSA

Il 2 novembre u.s., ha aperto al pubblico, a Milano, il “MUSAMuseo universitario delle scienze antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani” patrocinato da SIMLA.

Il Museo, nato dall’instancabile opera della Prof.ssa Cristina Cattaneo, Presidente GIAOF (Gruppo Italiano Antropologi Forensi) e membro del Consiglio Direttivo SIMLA, rappresenta davvero un’iniziativa unica nel panorama culturale e scientifico internazionale delle Scienze Forensi.

Ecco come ci viene presentata l’iniziativa dalla Prof.ssa Cattaneo.

“La MISSION del MUSA, è di diffondere il ruolo delle scienze mediche, antropologiche e forensi nella lotta alla violenza e nella tutela dei diritti umani. Protagoniste sono le discipline che si occupano di studiare il corpo in tutte le sue forme per ricostruire un passato, remoto o recente, attraverso l’esame del cadavere, dello scheletro e del vivente.

Il MUSA nasce dal Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale di Milano impegnato da 25 anni nella didattica e nella ricerca scientifica su tematiche forensi come l’identificazione, il sopralluogo, la criminalistica e il maltrattamento, e si erige sulla CAL – Collezione Antropologica del Labanof, costituita nel 2017 come collezione osteologica da UNIMI e poi riconosciuta da Regione Lombardia nel 2018 come raccolta museale. È una delle collezioni scheletriche più grandi al mondo composta da quasi 10.000 scheletri principalmente di Milano e di Lombardia, di ogni epoca storica, e costituita grazie alla collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Procura della Repubblica di Milano e ATS. Una parte della CAL consta di scheletri provenienti da necropoli antiche, l’altra da cimiteri moderni e da resti non reclamati, un patrimonio unico per creare nuovi metodi per stabilire l’identità, le malattie e le cause di morte violenta su resti umani, sia per la storia che per la giustizia.

Il MUSA nasce nell’autunno 2022, con un primo polo espositivo, grazie al supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione Isacchi Samaja e Terres des Hommes. È prevista la sua amplificazione in un più ampio centro studi entro il 2024, con l’integrazione anche di nuovi laboratori scientifici, di cui alcuni aperti al pubblico.

Allo stato attuale il MUSA è composto da sei sezioni dotate di pannelli, diorami, esposizioni, animazioni e video nonché QR code per gli approfondimenti a diversi livelli. Ha anche una piccola zona dedicata ai non vedenti (audioguida e modelli tattili) e una postazione computer su prenotazione per la consultazione guidata di casi giudiziari conclusi sia nazionali che internazionali, filmati, opinioni, podcast sugli argomenti.”