Le bozze sintetiche di embrioni nuova frontiera della ricerca

(ANSA) – ROMA, 22 GEN – Le bozze sintetiche di embrioni, i gastruloidi, agglomerati di cellule in 3D che sviluppano un’organizzazione simile all’embrione, permettono di studiare lo sviluppo di diversi tipi di cellule staminali e sono una nuova frontiera per la ricerca che potrebbe aiutare a ridurre la sperimentazione animale. Lo indica la ricerca, pubblicata sulla rivista Stem Cell Reports, sotto la guida dell’Istituto di genetica e biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Igb). “Alcune fra le domande più affascinanti della biologia sono fondamentali per capire i meccanismi alla base delle malattie e aiutare a sviluppare strategie preventive e terapeutiche”, osserva Gabriella Minchiotti del Cnr-Igb, che con Eduardo Patriarca ha coordinato il gruppo di ricercatori in collaborazione con Alfonso Martinez-Arias della britannica Cambridge University. Fra le domande a cui i ricercatori vorrebbero trovare risposte vi è comprendere come si sviluppa un embrione molto complesso a partire da un iniziale aggregato di cellule molto simili tra loro, perché in alcuni casi lo sviluppo embrionale si interrompe o si altera portando a condizioni patologiche e adesso hanno a disposizione un nuovo strumento che apre prospettive inedite per la ricerca biomedica. “I gastruloidi – spiega la ricercatrice – sono organoidi embrionali e costituiscono un eccellente sistema modello, sia per studiare lo sviluppo di tessuti in condizioni normali o patologiche, sia per identificare geni, nutrienti (aminoacidi, lipidi, zuccheri), e condizioni fisicochimiche (temperatura, pressione di ossigeno) che garantiscono un corretto sviluppo embrionale”.

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